venerdì 29 gennaio 2010

Fango

"hai vinto"
e io ho perso

mi fa male, mi fai male. mi bruci
mi brucia scacciarti.
sono legata e il fuoco è vicino
così vicino da sentire il calore insostenibile
e il male della pelle scottata.
la puzza del bruciato.
non mi interessa
che brucino i miei capelli splendenti
se solo potessi non sentire più male
darei in pasto all'inferno
tutto il mio corpo.

non sapevo più dove guardare
cercavo uno specchio per vedermi.
veramente.
e ho trovato solo l'acqua di uno stagno.
rifletteva la mia immagine confusa.
correvo veloce e non sapevo qual'era la direzione.
la strada, il cemento era grigio e caldo.
i piedi sclazi si ferivano. ma continuavo
e continuo a correre.
e quando vinco non mi basta. perchè il trofeo che ottengo si sgretola.
appeno lo tocco.
appena è mio. perde la sua sostanza e non ha
più significato.

voglio svanire. voglio non
essere.
il fuoco si è spento.
il vento tra i capelli bruciati.
qualcuno ha slegato la corda e io sono caduta
con le ginocchia a terra.
distrutta, senza forza. mi ha liberato.
la mia faccia a terra. sporca
di fango.

ho perso.
da quando ho iniziato, ho sempre perso
non solo te
ma anche me stessa.
l'ho sempre saputo
tutti i miei trofei erano fatti di cenere
che raccoglievo ai tuoi piedi
e ora sono tornati
e ora io sono tornata
allo stato originario.

come fuliggine, cenere inconsistente
viene spazzata via dal vento.
e riassorbita dalla terra madre
che gli aveva dato vita.

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