venerdì 12 febbraio 2010

Limiti


riflettevo stamattina su una parola.
limite.
spesso si sente dire "non può esistere l'amicizia tra uomo e donna", "io non ci credo a quel genere di cose, non funzionano".
e pensavo ai miei rapporti, ai rapporti delle persone che conosco, ai rapporti umani in generale.
e non sono d'accordo pienamente con quelle affermazioni.
sarà che non amo le generalizzazioni.

credo che in ogni rapporto umano esistano dei limiti. che vanno individuati ed entro i quali bisogna saper stare.
spesso noi uomini siamo guidati dagli istinti, puri e semplici. e la cosa peggiore è che non ce ne rendiamo conto. ma penso sempre che in mezzo a questi istinti è bene "sbatterci" ogni tanto un po' di cognizione.
e dico "sbattere" perché fare ciò implica uno sforzo, qualcosa che pare essere poco naturale.
saper individuare un limite e saperlo rispettare è qualcosa di difficile è frutto della nostra mente, dalla nostra capacità di pensiero e di riflessione su ciò che ci circonda.
e queste capacità spesso servono a filtrare i nostri istinti. servono a mantenerci entro i limiti.

ogni rapporto umano è come un filo sospeso in aria sopra al quale camminiamo e dobbiamo restare in equilibrio.
ci sono fili più grossi e più larghi. alcuni sembrano addirittura delle piccoli sentieri. ma attenzione! anche da quelli si può cadere. se non si conosce il limite oltre al quale non si può andare.

limiti nel rapporto tra due amiche. tra madre e figlio. tra padre e figlio. limiti tra un uomo e una donna, nell'amore inteso nel suo senso più fisico o inteso come qualcosa di più nobile e impercettibile.
a volte il limiti dell'amicizia tra un uomo e una donna sono sottili e difficili da vedere. ci vuole una grande volontà per tenersi a freno e non portare un'amicizia verso la rovina per assecondare un istinto sopraggiunto probabilmente in un momento di debolezza.

e qui riprendo le parole di un grande scrittore nonché poeta e credo anche, conoscitore della natura umana. Hesse parla di caducità, caducità della natura, dell'uomo e della sua essenza, della vita.
e allora traspongo la caducità ai rapporti umani.
si perché anche quelli se non vengono coltivati, se non sappiamo sovrastare la natura dell'uomo, la naturale degradazione delle cose, anche quelli vengono sopraggiunti dalla degenerazione, che sia noia, che sia incapacità di frenare il male che ognuno di noi porta dentro di se (thanatos?) o che sia l'egoismo istintuale che ha portato l'uomo a sopravvivere nei secoli.

è quindi vero che non possa esistere amicizia tra uomo e donna?
non lo so, ma come sempre credo che colui che pensa non è chi da delle risposte ma chi fa le giuste domande. e allora mi chiedo...

quanto noi uomini siamo capaci di salvare i nostri rapporti? di mantenerli in equilibrio?
quanto noi uomini sappiamo veramente camminare sui fili che intessono le nostre vite senza cadere? salvarci dalla caducità a cui siamo predestinati?

e quanto sopratutto siamo consapevoli di tutto ciò?

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