mercoledì 2 dicembre 2009

Touch



Stavo pensando

A quanto è difficile frenare degli istinti, delle pulsioni così forti,

Anche se guardandoci dentro veramente sappiamo che sono dannosi

E sono talmente forti da riuscire a ingannare la nostra mente,

per qualche ora possiamo addirittura pensare che non poi così nocivi

che forse non ci porteranno a conseguenze così negative.

Se ci penso mi sento così animale.

Ci hanno insegnato che l’amore è un’entità quasi magica,

nasce e ci travolge senza che noi possiamo controllarla

ci trascina, ci solleva e ci entra nell’anima e da lì fatica ad andarsene.

È una grande forza che ci porta immensa felicità.

E se a volte questa forza non fosse poi così incontrollabile?

E se tale passione non portasse poi a tutta questa gioia?

O meglio.. potrebbe portare gioia nell’immediato

e successivamente il peso delle sue conseguenze.

È un rischio.

Questo bisogno di amare che scatta dentro di noi

Questo impeto pericoloso

Siamo sicuri di volerci lasciar prendere?

Se facessimo un calcolo costi-benefici?

Qualcosa di puramente economico.. ci starebbe..

Ci sta ogni tanto sbattere un po’ di cognizione in mezzo al marasma dei sentimenti.

Quale sarebbe il risultato?

E soprattutto..

Dopo aver fatto tutti i calcoli

E aver compreso la dannosità delle azioni conseguenti

Saremo in grado di debellare i nostri istinti?

Ma perché questi istinti perdurano?

Da dove arriva questo bisogno?

Questa forte sensazione?

Perché ci vuole attanagliare anche se è dannosa?

Perché i nostri istinti non sono intelligenti?

Ci piace fare ciò che è sbagliato

Ciò che è proibito,

quanto ci gusta..

che brivido lungo la schiena che si sente

una scarica elettrica lungo il corpo

e ti senti viva

cuore a mille, le mani sudate, il sorriso che spunta leggero all’angolo delle labbra..

sentirsi preda

della passione

del non-senso

di chi non dovremmo desiderare.

annullare tutti i pensieri per 10 minuti ed agire

essere solo un corpo che si scioglie

si avvinghia e sente il calore di un altro.

Sentire quel piacere così intenso

E perdere le inibizioni.

Non avere il controllo, non pensare.

Essere una preda degli istinti.

Scindere il corpo dalla mente

E lasciare che la voce della mente sia sempre più soffusa

Soffocata dalle sensazioni che crescono dal contatto

Mentre il nostro corpo si muove lento

E il respiro diventa affannoso

La testa si inclina leggermente all’indietro, gli occhi socchiusi

una sensazione che ci pervade

Come l’impeto del fiume in piena

distrugge la diga

e l’acqua

con la sua potenza bagna il letto del fiume

arido, prosciugato.

Ci piace.

Forse perché siamo sempre così concentrati

A controllarci,

a fare ciò che è giusto

a contare le parole, a sentirci in colpa per quelle dette in più

quelle dette in meno.

A contare i soldi nel portafoglio

Controllare di aver chiuso la finestra,

Di aver ripetuto anche l’ultimo capitolo del libro.

Nessun commento: