domenica 15 novembre 2009

ridiamoci su.. Giacobbazzi e l'essere uomo



Io lo sostengo da anni, l’uomo è un’entità cellulare semplice.
Nella sua testa (forse è meglio dire calotta) vivono due neuroni (se sei un genio possono arrivare a tre, ma è raro) dei quali uno sta nascosto tutta la vita e l’altro per tutta la vita lo cerca: dove sei?... dobbiamo fare la sinapsi, salta fuori!
Non si incontrano mai. C’è un largo all’interno della calotta, grande come il parcheggio di Gardaland in inverno. Questo fatto è dimostrabile: quante volte un uomo arriva a casa la sera e dice “ho mal di testa”? Mai. A meno che non abbia preso una badilata nella coppa è impossibile.
La donna si alza con già una leggerissima emicrania. La cosa è dovuta al fatto che all’interno della sua calotta (che potremmo definire testa) vivono di corsa almeno 700.000 neuroni che si scontrano continuamente dando vita a quel fenomeno di comportamento che si chiama: cambio idea ogni secondo e le mie risposte non sono attendibili.
All’interno della sua testa ci si dovrebbe fare una rotatoria, almeno ogni tanto le legioni di neuroni iperattivi si danno una tregua con un minimo di precedenza.
La donna è un’entità cellulare complicata con una dote che all’uomo è sconosciuta: la furbizia. Non è sempre stato così. Una volta (mio nonno me lo raccontava) la donna faceva quello che piaceva all’uomo senza pensare a sé, addirittura fingeva anche in quei momenti di essere stata soddisfatta! Capitava che lui finiva e chiedeva: “Allora? Ti è piaciuto?”
E lei: “Sì”.
Perfetto, l’uomo si fidava ciecamente e anche al bar, a chi gli chiedeva: “Ma sei sicuro?”, lui rispondeva: “Cazzo! Gliel’ho chiesto! Se non lo sa lei...”
Sottomessa, zitta e contenta.
Come facessero gli uomini come mio nonno è un segreto che non ci è stato tramandato e tutto si è perso, noi oggi improvvisiamo, ma le cose sono radicalmente cambiate.
La donna ha preso coscienza di essere più forte dell’uomo e non finge più! Giustamente pretende! E sono cazzi!
All’inesperto può succedere di finire il lavoro e chiedere dolcemente: “Allora tesoro ti è piaciuto?”
E lei: “No!”
Un no così, forte e secco non lascia scampo.
È come l’olio di Pit per i pidocchi: ti distrugge senza darti modo di difenderti.
E anche in questo caso si evince la semplicità dell’uomo. Te l’ha data? Ma allora fatti i cazzi tuoi! Cosa vai a chiedere? Se le è piaciuto ti chiama domani sennò non la senti più! Almeno per una sera non ti sei massacrato da solo.
Pirla.
Ed ecco che nascono le paure di non essere all’altezza. In realtà non importa avere paura, noi nella stragrande maggioranza dei casi, “non” siamo all’altezza.
Questo perché la donna è più cerebrale, noi più fisici (nel senso di animali non di scienziati) e allora ecco che si ricorre al doping: Viagra a fiumi, inondazioni di pastiglie blu che risolvono tutto.
Moderazione! Chi ha letto l’articolo su un quotidiano all’inizio dell’estate 2007?
Un signore di Roma ha preso tre pastiglie in una sera!
Io mi sono chiesto: cosa devi bombare? Cos’hai, un pullman che arriva a casa tua? E se il pullman tarda? Diventi cieco! Perché l’uomo ha bisogno di sfogarsi in qualche modo.
E si può morire. Infatti è morto. E senza pensare ai problemi che lascia a chi sopravvive... non gli eredi, i becchini! Tre giorni di sforzi per chiudere la cassa, non riuscivano a domare il “tangone di Mascalzone Latino”.
Eppure delle donne non ne possiamo fare a meno, oddio, c’è chi ci riesce, ma per un romagnolo è una cosa assolutamente inconcepibile.
Due sono i grandi amori di un romagnolo: i motori e la patacca (credo sia inutile tradurre).
E per lei si fa qualunque cosa...

Nessun commento: