venerdì 13 novembre 2009

La strada maestra


eccomi qua..
di nuovo a pensare e ripensare,
in particolar modo ad una cosa.

l'importanza della consapevolezza.

conoscere certe cose che ci permettono di vivere meglio.
conoscere se stessi per fare scelte più oculate e condurre una vita migliore.
l'importanza della strada maestra. si, mi piace chiamarla così.

cos'è?

è un'insieme.
della consapevolezza di chi siamo, di come siamo, di chi vorremmo essere. del punto di partenza e del punto di arrivo della nostra vita. dove vogliamo arrivare? cosa vogliamo fare? quando potremmo definirci realizzati?
una volta chiari questi punti potremmo disegnate quella che è la nostra strada maestra. un insieme di tappe molto generali (ma anche molto specifiche) e a volte lontane nel tempo, costruite in vista di quelli che per noi sono gli obbiettivi finali.

della serie "io sono tizio, sono una persona fatta così e così. sono arrivato ad essere quello che sono perché mi è successo questo e quello e perché già dalla nascita avevo questa e quella caratteristica. per sentirmi realizzato voglio raggiungere l'obbiettivo 1 e 2. e so anche perché. perché io credo in questo e in quel valore. a livello operativo quindi prima dovrò riuscire a fare questa cosa, poi successivamente quella e infine l'ultima."
il darsi obbiettivi e anche sotto obbiettivi operativi. questa è la strada. insieme ai valori e le elaborazioni che stanno alla loro base.

e dopo aver definito qual'è la strada maestra,
è importante seguirla. crederci e non mollare. e non farsi troppo fuorviare dalle persone che entrano ed escono dalla nostra vita, dalle cose che ci succedono. spesso si tende ad uscirne, ad avvicinarci alla banchina e poi a stare sulla riga bianca.. a volte si ritorna al centro, altre volte si sbanda e si esce completamente.

ma facciamo attenzione.
non sarebbe bello arrivare alla fine della vita, guardarsi indietro e accorgersi che non abbiamo fatto ciò che volevamo, che non siamo diventati ciò che speravamo. ma magari abbiamo fatto quello che volevano i nostri genitori o siamo diventati diversi perché l'uomo o la donna con cui abbiamo condiviso la vita non ci accettavano per come eravamo veramente.

avete mai fermato il flusso veloce della vostra vita per farvi queste domande?
vi siete mai messi davanti allo specchio chiedendovi.. chi sono? perchè sono divetato così? dove sto andando?

e sopratutto..
ciò che faccio, ciò che dico, i miei programmi futuri sono in relazione con ciò che voglio essere e ciò che voglio fare?
sto seguendo la strada maestra?

non riuscite a rispondere a queste domande?
prendetevi un pò di tempo per voi. un'ora al giorno, un'ora al mese, un mese intero, un anno sabbatico. a seconda delle vostre possibilità.
e cercate. cercate dentro di voi e fuori le risposte.
ciò vi permetterà, a mio parere, di condurre una vita migliore.
di vivere consapevolmente. di ricevere dei colpi ma rimanere in piedi. o di cadere ma poi rialzarsi. di non passare la vostra vita in balia degli altri, degli avvenimenti, sballottati di qua e di là senza mai avere una cognizione di causa (e sopratutto di effetto).

vedo tanto persone in balia.
di uomini sbagliati, di famiglie opprimenti, di datori di lavoro schiavisti, di persone egoiste.
anche io ero in balia. del mondo che mi circondava.
mi sentivo una piccola barca in mezzo all'oceano tempestoso. senza una bussola e senza un'ancora.

e se è così fermate tutto. fermatevi.
non permettete mai che vi accada questo.
perché ognuno di noi vale.
vale immensamente solo per il fatto di essere uomo. indipendentemente dal colore, dalla bellezza, dallo status, dai soldi che possiede.
e ognuno ha diritto alla felicità.
ma la felicità te la devi costruire, devi lottare per mantenerla.
e la felicità, secondo me, passa in primo luogo attraverso il rispetto di se.

E dalla consapevolezza del diritto e del dovere di avere una strada da seguire.

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